La classifica delle Spighe Verdi 2020
Anche se ancora poco noto, il premio delle spighe verdi è tanto importante quanto quello delle bandiere blu.
Quest’anno sono state assegnate ben 46 spighe verdi nei comuni di 13 regioni italiane.
Il premio SPIGHE VERDI è assegnato da Confagricoltura e la Fee Italia.
Il programma mira a sostenere lo sviluppo rurale dei territori in chiave sostenibile. Il successo dell’iniziativa sta nel rapporto che si riesce a instaurare tra agricoltori, comunità locali e amministrazioni comunali. Si promuovono non solo buone pratiche, ma anche la tutela della biodiversità e del paesaggio.
Per diventare spiga verde, ogni anno, è necessario presentare la propria autocandidatura registrandosi alla piattaforma online. La valutazione del dossier è affidata ad una commissione apposita.
I Comuni possono così intraprendere un percorso di miglioramento che affronta tutti i temi della sostenibilità.
Il messaggio che lancia l’associazione è chiaro: salvaguardare l’ambiente rurale e gli ecosistemi per tramandarli alle generazioni future.
Fondamentale sarà, nei prossimi anni, trovare l’equilibrio tra l’ambiente costruito e quello naturale, tra uomo e natura.
Parole chiave: impatto ambientale, opportunità, qualità.
Gli agricoltori sono gli attori di questo programma. Con il loro costante lavoro, sono le sentinelle del territorio e tramandano il loro saperi ai meno esperti.
Nel programma, si pone attenzione anche a ciclo dei rifiuti, qualità dell’acqua e turismo.
Gli ambiti più nuovi e interessanti riguardano sicuramente la tutela del suolo (erosione e gestione del reticolo idrografico), l’efficenza energetica (contrasto a inquinamento luminoso e illuminazione pubblica) e la mobilità sostenibile.
Interessante analizzare i criteri di valutazione relativi alla mobilità sostenibile, che riguardano: trasporti locali, aree pedonali, aree a traffico limitato, piste ciclabili, collegamenti con i punti d’interesse turistico, mobilità lenta.
Questo dimostra come lavorare allo sviluppo dei comuni significhi lavorare su più ambiti integrati tra di loro. Lo sviluppo dell’agricoltura va di pari passo il turismo sostenibile a passo lento.
L’agricoltura è così al centro dello sviluppo sostenibile del territorio. Agricoltura come input per migliorare su tutti i settori, dall’economia al sociale e al turismo. Il processo di miglioramento è tutt’altro che facile, anzi spesso è lungo, faticoso, e richiede diverse sinergie sul territorio per affrontare le sfide future della società.
Queste buone pratiche vanno sostenute e diffuse. Solo coinvolgendo il numero maggiore di comuni e comunità locali è possibile un cambiamento.
Le esperienze di questi ultimi anni dimostrano come le pratiche sostenibili migliorino la qualità della nostra vita.
Agricoltura e innovazione, davvero un’opportunità per i comuni. Non facciamoci sfuggire quest’occasione, magari sostenendo i giovani imprenditori nella loro nuova occupazione, immaginando nuove aziende agricole resilienti che lavorino con le comunità rurali, aumentando la consapevolezza che solo uniti si vince.
Buon lavoro e buon viaggio lento tra le spighe verdi italiane.