I borghi italiani abbandonati più belli
Tanto amati e tanto odiati, i nostri borghi non sempre sopravvivono alle crisi.
Tra le cause principali dell’abbandono dei borghi ci sono terremoti, migrazioni, crisi economiche e demografiche, dissesti idrogeologici.
Un territorio fragile che rischia di rimanere fermo a sgretolarsi contro l’inerzia burocratica e dell’uomo.
Una bellezza che va tutelata e salvaguardata. Che apre interessanti spunti.
Tutti ci chiediamo: “ma allora cosa farne?”
Rassegnarci al pittoresco, come in un quadro di Jean-Pierre Houël, o provare a dare nuova energia ai borghi, ipotizzando nuovi progetti economici e sociali sostenibili?
Le città fantasma in Italia
Le città fantasma in Italia sono oltre 1.000, spesso situate in contesti aspri e difficili da raggiungere, sopratutto nel periodo invernale.
Sono tuttavia di grande fascino e molto suggestivi. Architetture in pietra che si sgretolano con il passare del tempo.
Perfettamente inserite nel contesto, i loro colori e materiali sono stati interpretati in maniera perfetta da coloro che una volta le abitavano.
I limiti vanno superati e fatti diventare opportunità di sviluppo, non solo attraendo nuovi turisti, ma anche creando piccole economie autosufficienti.
L’Italia non è più solo rurale, ma anche agricola, digitale e turistica.
Bisogna lavorare insieme su più fronti. È necessario mettere tali territori in sicurezza dal dissesto idrogeologico, o dai terremoti, e poi creare nuove connessioni, che siano digitali e infrastrutturali.
Il digitale permette di vivere in questi contesti restando uniti e interconnessi con il resto del mondo. Questo lo stiamo imparando con la pandemia del coronavirus: se pur distanti, continuiamo a lavorare e interloquire con tutti, creando nuove formule di connessione e nuovi modelli di business.
Vanno analizzati i vantaggi nel vivere in questi borghi. Alta qualità della vita per chiunque decida di lavorare lontano dallo stress cittadino, di vivere mangiando ciò che produce.
E poi la richezza delle tradizioni, dell’artigianato e dei saperi.
Un vivere lento che può diventare motivo di attrazione. Il recupero dei borghi abbandonati può essere la prima risposta all’esigenza abitativa e di ricostruzione di intere comunità.
Ecco una lista dei principali borghi:
ABRUZZO
Valle Piola, in provincia di Teramo, è abbandonato per via dello spopolamento dal 1977 e si trova a 1017 m.
Il borgo esprime ancora oggi tutto il suo fascino. La chiesa, con la sua abside di un colore blu intenso, è lì, sospesa come un orologio con le pile scariche.
È stato set cinematografico e messo in vendita nel 2011 per 550mila euro. Nessuno, però, ha risposto al bando.
BASILICATA
Craco, non molto distante da Matera, è diventato borgo fantasma a causa del dissesto idrogeologico: una frana che nel 1963 ha reso necessaria un’evacuazione.
Da quel giorno è meta di turisti (è possibile seguire diverse visite guidate) e set cinematografico di film, tra cui la Passione di Mel Gibson.
LOMBARDIA
Consonno, in provincia di Lecco, è diventata una città fantasma dopo una frana nel 1976.
Tra le curiosità, quella riguardante l’ambizioso progetto della “città dei balocchi”: nel 1962 il comune cede il territorio all’impresa Bagno e all’imprenditore Mario Bagno, che ha in mente di creare un centro di divertimenti a pochi passi da Milano.
Tra i progetti più importanti, la realizzazione dell’edificio del minareto che, con la sua torre, è l’icona simbolo del luogo.
LAZIO
Civita, nella provincia di Viterbo, è una frazione del comune di Bagnoregio. È ormai nota a tutti come “la città che muore”.
Al borgo, abbandonato a seguito della forte erosione e delle frane attive in quest’area, si accede a piedi attraverso un suggestivo ponte che guarda verso le colline circostanti.
CALABRIA
Pentedattilo, in provincia di Reggio Calabria, prende il nome dal Monte Calvario e, più precisamente, dalla sua caratteristica forma che ricorda le cinque dita di un ciclope.
Abbandonato nel 1971 perché dichiarato inabitabile, oggi è il luogo di diverse manifestazioni che l’hanno reso famoso in tutto il mondo.
PUGLIA
Rione Fossi – Accadia, nella provincia di Foggia, è il centro storico tra i borghi fantasma più famosi in Puglia.
Abbandonato dopo il violentissimo terremoto del 1930, è stato in parte recuperato ed è sede di diverse iniziative di valorizzazione.
I borghi abbandonati in italia
Questi sono solo alcuni dei tantissimi borghi abbandonati in Italia.
Tuttavia ci auguriamo che tutto questo non venga dimenticato e che si lavori presto ad un piano nazionale di recupero.
Va programmato e invocato un ritorno dalle città verso i borghi.
Questo va fatto in maniera del tutto innovativa, senza la nostalgia di ricreare un tempo ormai trascorso e che non tornerà.
Come in una macchina perfetta, tutti i pezzi concorrono alla buona riuscita.
Questa si ferma se anche solo un pezzo, una piccola vite, viene a mancare.
Questa metafora può spiegare bene come sia importante valorizzare e creare progetti per i fantasmi d’Italia. Si sa, i fantasmi prima o poi tornano e bisogna fare i conti con i loro spiriti.
Buon viaggio lento.