Oscar delle vie verdi 2022

Oscar delle vie verdi 2022

L’Italia Green Road Awards è vinto da Emilia Romagna, Marche e Lombardia

Dopo il successo dell’edizione IGRAW 2021, si è svolta in Basilicata, a Matera, la premiazione degli Oscar delle vie verdi per il 2022. La Basilicata aveva vinto la menzione speciale con la ciclovia da Matera alle Dolomiti Lucane.

Matera ha quindi ospitato, dal 2 al 4 giugno, la cerimonia di proclamazione. Per alcuni giorni è stata la capitale italiana del cicloturismo coinvolgendo gli operatori e i neofiti che si avvicinano a questa forma di turismo.

L’evento infatti, oltre a promuovere il cicloturismo, premiando chi investe sui territori, sta diventando un modo per coinvolgere e sensibilizzare gli abitanti. La data del 3 giugno non è casuale. Corrisponde da diversi anni alla Giornata mondiale della Bicicletta – World bike day. Dal 2018 infatti le Nazioni Unite promuovono e celebrano la bici come mezzo green per muoversi.

Anche quest’anno Banca Ifis ha presentato il report  “Ecosistema della Bicicletta”. La seconda edizione del rapporto sulla bicicletta ha fatto emergere gli importanti passi avanti fatti in Italia. Con più del 7% in un solo anno, l’Italia è il primo produttore in Europa. Le e-bike nel 2020 sono cresciute del 25% e il reshoring europeo (il rientro a casa delle aziende che precedentemente avevano delocalizzato) è aumentato e con esso la produzione di bici che saranno prodotte totalmente in Europa (+18%). A questo va associato anche il meccanismo degli investimenti sui servizi associati (sharing, noleggio, assicurazione), che sono in continua crescita.

I PREMI 

1° Posto: GRAN TOUR VALLE DEL SAVIO, Emilia Romagna

Un’idea destinata a fare da apri pista in Italia è quella degli hub bike. Pubblico e privato che insieme guardano al futuro e al bene comune. Meno di 200 km nella Valle del Savio che attraversano il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi e il parco fluviale lungo il fiume Savio. Un territorio ricco anche di occasioni enogastronomiche e vini interessanti.
I percorsi sono 17 e di difficoltà differenti, dal semplice cicloturismo al ciclismo sportivo, per chi ama le discese nella natura e l’adrenalina.

Il progetto vincitore dell’Oscar delle vie verdi del 2022 è interessante perché mette insieme le imprese che da anni lavorano sull’ospitalità e sul cicloturismo, con la Regione e l’ente Parco. Qui il territorio viene letto in chiave slow. Si valorizzano storia, cultura e natura, dal Mare Adriatico fino alle vette del Monte Fumaiolo. L’hub si sviluppa sul modello di quello sorto in Toscana, il bike hub Casole d’Elsa tra Siena, San Gimignano e Volterra.

Qui si sperimentano anche tipi di accoglienza differenti, che vanno dall’agriturismo e i beb nei borghi ai luxury bike hotels. Pedalare significa anche scoprire strutture ricettive eccellenti che parlano del Made in Italy e del lusso moderno. Una pausa esclusiva per rilassarsi in SPA o in piscina e fare esperienze uniche.

2° Posto: STRADE DI MARCA, Marche

Oltre 100km tra le cinque valli più inesplorate marchigiane: Val Tenna, Vallesina, Val di Fiastra, Val Potenza e Val di Chienti. Lungo il percorso della Strada di Marca ci sono tutti i servizi necessari al cicloturismo (noleggio, manutenzione e info point). Il vero punto di forza sono gli oltre 200 servizi dedicati agli amanti della bike.

Le tappe sono sei.

1 tappa: Civitanova Marche – Potenza Picena – Morrovalle – Treia – Appignano – Cingoli (94km)

2 tappa: Cingoli – Monsano – Jesi – Maiolati Spontini – Cupramontana (68km)

3 tappa A: Cupramontana – Apiro – Rosora – Castelplanio – Genga (49km)

3 tappa B: Genga (9 km)

4 tappa: Genga – Matelica – San Severino – Fiastra (115 km)

5 tappa: Fiastra – Sarnano – Gualdo – Penna San Giovanni – Falerone – Montegiorgio (61 km)

6 tappa: Montegiorgio – Magliano di Tenna – Grottazzolina – Ponzano di Fermo – Montegranaro – Civitanova Marche (76km)

Il territorio delle valli marchigiane offre viste inaspettate. Come nel comune di Cingoli, soprannominato “il balcone delle Marche”, dove le colline che ammirerete abbracciano il mare Adriatico e la città adriatica.
Il premio alla ciclovia va per la capacità che i quattro comuni capofila hanno avuto nell’integrare un territorio più ampio. Oggi sono infatti ben 26 i comuni che si attraversano, con una rete di operatori in grado di offrire tanti servizi.

3° Posto: CICLABILE VALCHIAVENNA, Lombardia

Quasi 50 km dal Lago di Como alla Val Bregaglia, per arrivare al confine con la Svizzera. Un tracciato che oggi è preso in custodia dalla comunità montana della Valchiavenna, in una natura rigogliosa e di pregio. Una vera scoperta delle Alpi meno note. Tra le bellezze naturali, le Marmitte dei Giganti e le cascate dell’Acqua Fraggia. Il percorso può arrivare fino ad oltre 300 km, con percorsi di diversa difficoltà.

Nello specifico, la ciclabile Valchiavenna è di 33 km, con punto di partenza Colico (sul lago di Como) e arrivo nella Val Bregaglia, al confine con la Svizzera. Da non perdere il borgo di Piuro, il palazzo Vertevate Franchi (tra le dimore cinquecentesche più prestigiose in Lombardia) e le soste nei crotti (le osterie tipiche) per assaporare i piatti della tradizione. Un percorso per conoscere la Lombardia delle Alpi e approfondire i comuni di Chiavenna, tra il lago di Como e il fiume Mera.

Menzione speciale Legambiente: CICLOVIA DELL’OFANTO, Puglia

La ciclovia collega l’Irpinia al Mar Adriatico. È un viaggio lento tra diverse regioni. Si parte dalla Campania, si abbraccia la Basilicata e si arriva in Puglia. Il tratto già realizzato è quello nel Parco Naturale Regionale del fiume Ofanto, nella provincia di Foggia, durante il quale si gode della bellezza dei paesaggi attraversati dell’Irpinia e del Vulture.

La ciclovia dell’Ofanto coincide in Campania con la ciclovia dei Borboni e in Puglia con il tracciato dell’Acquedotto Pugliese.

Il comune dal quale si può cominciare il viaggio lento può essere Rocchetta Sant’Antonio (nella provincia di Foggia) che, grazie alla riattivazione dello scalo ferroviario, è un punto di partenza per guardare verso il mare, vicino alla foce del fiume Ofanto. Da qui si arriva a Margherita di Savoia, nella BAT, che ha anche il prestigioso premio della bandiera blu 2022.

Il percorso è fatto di sentieri e strade secondarie. Sul percorso si può godere delle bellezze archeologiche e naturalistiche della Puglia più nascosta e ignota. È diviso in tre tappe.
1 tappa: Rocchetta Sant’Antonio – Cerignola (40km)

2 tappa: Cerignola – Canosa di Puglia (25 km)

3 tappa: Canosa di Puglia – foce dell’Ofanto a Margherita di Savoia (24km)

Menzione speciale della giuria: GREEN ROAD DELLE DOLOMITI, Trento

Il percorso ormai noto tra i cicloturisti è tra i più belli, se si sceglie il paesaggio montano. Tra le Dolomiti è possibile percorrere 60 km per arrivare a oltre 1500 metri nelle valli di Fiemme e Fassa. Si pedala lungo il fiume Avisio, che nasce dal ghiacciaio della Marmolada. Il percorso della Green Road delle Dolomiti coincide nel primo tratto con quello del tracciato Marcialonga e della vecchia ferrovia Ora-Predazzo. Da non perdere le cascate di Casalese, l’Osservatorio e Planetario della Val di Fiemme, nel comune di Tesero, Predazzo, con il museo geologico delle Dolomiti e il ponte di ferro.

VIE VERDI DA RECORD

Anno dopo anno diventa sempre più chiaro che questa nuova forma di turismo può avere la maggiore su tutte. Si stima che ormai il 16% della popolazione (8 milioni di italiani) è interessata a fare cicloturismo. L’offerta tra Nord e Sud risulta sbilanciata. Sicuramente il Trentino fa da regina da molti anni.

Fare cicloturismo vuol dire investire nei servizi e nella comunicazione. Non può esserci tracciato se questo non è strutturato e non offre servizi, non solo essenziali. Il target è sempre più esigente. Sono in crescita anche i tour operator dedicati e le guide che accompagnano i ciclisti.

Il viaggio lento da fare riguarda tutti. Se l’Italia decide di investire nel cicloturismo, a beneficiarne è l’intera comunità. Salute e sostenibilità qui si intrecciano per valorizzare territori che diversamente rischiano lo spopolamento e l’abbandono. Il cicloturismo, grazie alle nuove tecnologie, come l’e-bike, permette un’offerta ampia, coinvolgendo anche chi è meno allenato o meno giovane.

Non ci resta che partire.

Buon viaggio lento tra le migliori ciclovie italiane.

34430cookie-checkOscar delle vie verdi 2022

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *