Cammino dei Briganti Tags: abruzzo, idee viaggio, lazio, progetti I borghi medievali e la natura incontaminata tra Abruzzo e Lazio Informazioni utili Cammino dei Briganti: sito: Cammino dei Briganti social: facebook, instagram lunghezza: 108 km quote medie: 800 – 1.300 m tappe: 7 regioni: Abruzzo, Lazio comuni: Sante Marie (L’Aquila),Pescorocchiano (Rieti),Borgorose (Rieti), Massa d’Albe(L’Aquila), Magliano de’ Marsi (L’Aquila),Scurcola Marsicana (L’Aquila), Tagliacozzo (L’Aquila) segnaletica: bianco e rossa ideatore del cammino: Luca Gianotti fondazione: 2015 tipologia: cammino storico-culturale Tra le montagne Abruzzesi e Laziali esiste un percorso ad anello che da anni attira chi desidera immergersi in contesti montani e riscoprire la calma e la tranquillità. La montagna è un luogo che negli ultimi anni sta vivendo un processo di spopolamento. L’idea del fondatore Luca Giannotti era quella di creare un cammino che riunisse non solo idealmente le comunità, ma che portasse anche nuova linfa a un territorio dimenticato. Nel 2015 nacque un cammino progettato dal basso che si sostiene grazie ai viaggiatori e al volontariato. Si tratta di un cammino con un forte obiettivo sociale: evitare lo spopolamento del territorio. Le valli attraversate sono quelle della Val de Varri, della Valle del Salto e del Monte Velino. Si tratta di un territorio della Marsica e del Cicolano che è sempre stato terra di confine. Un progetto che recupera vecchi tracciati e fa della storia del brigantaggio un elemento di forte suggestione. Perchè si chiama Cammino dei Briganti ? Il Cammino dei Briganti è chiamato cosi perchè storicamente questo territorio era il luogo popolato dai Briganti. Tra i boschi e le montagne i Briganti spesso paragonati a malfattori o banditi. Non è sempre stato così. Spesso la figura del Bbrigante veniva appoggiata dalla popolazione locale perchè in grado di farsi voce delle ribellioni contro il potere di pochi. In Italia, i partigiani che organizzarono la Resistenza vennero anche definiti briganti dalle forze naziste. I Briganti sono spesso paragonati alla figura di Robin Hood. Tra i Briganti noti in Abruzzo c’era Marco Sciarra, definito Flagellum Dei, il nemico principale della Chiesa e dello stato creato. Sciarra, nel Cinquecento, era tra i briganti che meglio incarna la figura del guerrigliero. Sciarra prese di mira i ricchi e godette dell’appoggio dei contadini, ma del malvolere della chiesa. Su di lui ci sono molte storie e leggende locali. Un’altra figura nota nell’Ottocento fu quella di Berardino Viola e Carmine Crocco (più noto nell’Irpinia). Questi erano gli organizzatori della resistenza contro i Piemontesi durante l’unità d’Italia. Si tratta di storie tramandate oralmente che segnano il territorio: i Borboni non sempre erano malvisti, al contrario dei sabaudi nominati come invasori. Il cammino mette in luce delle contro-verità, vere o false che siano, ma di grande fascino. I briganti in Abruzzo combatterono anche con i Sanfedisti per togliere le terre che i Borboni avevano. Con l’arrivo dei francesi in Italia iniziò il periodo controrivoluzionario, in cui le monarchie vennero rovesciate e instaurata la Repubblica di Napoleone. Il brigante è quindi una figura eversiva e ribelle. Per scappare dalla cattura, ha sempre vissuto in posti impervi che conosceva alla perfezione. I briganti hanno popolato soprattutto il Sud Italia, dalla Calabria alla Puglia, dall’Abruzzo alla Basilicata. Il cammino dei briganti: un viaggio nella storia e nella natura dell’Italia centrale. I Briganti per sfuggire alle persecuzioni, vivevano lungo il confine tra quello che era lo Stato Pontificio e il Regno Borbonico. Oggi questo confine è ideale. È quello dei territori che interessano due regioni italiane: l’Abruzzo e il Lazio. Il cammino dà così memoria a una storia dimenticata e rimossa. Questo cammino fa riflettere chi lo percorrerà sulla storia del brigantaggio italiano. Il cammino coinvolge nella storia e aiuta a capirla. Il cammino è composto anche dalle persone locali, come i contadini, o l’incontro nei paesini delle persone anziane locali che detengono la storia delle zone attraversate. Troverete anche Appennini selvaggi e incontaminati. Qui ci sono paesaggi mozzafiato e luoghi culturali tra i più famosi nella regione, come Alba Fucens. Si attraversa, infatti, l’anfiteatro romano e gli scavi archeologici. Il cammino abbraccia due riserve: La riserva nazionale grotte di Luppa e la riserva della Duchessa. Le tappe del Cammino dei Briganti Il cammino è ad anello. È percorribile da tutti anche da chi non è molto allenato. Il percorso del cammino dei briganti è suddiviso in 7 tappe. Tuttavia, nel caso in cui le condizioni meteo invernali lo rendano proibitivo, è possibile saltare la tappa 4. D’altra parte, è possibile unire la tappa 1 e la tappa 2 in un’unica giornata per risparmiare tempo. Vi consigliamo di seguire le tappe predisposte dai creatori del percorso, perché i cammini sono un’esperienza unica, un viaggio lento che ti permette di conoscere a fondo il territorio, senza affannarsi in una gara per accumulare chilometri. TAPPA 1 Sante Marie – Santo Stefano La tappa ha lunghezza di 6 km e parte dal comune di Sante Marie. Sante Marie è il comune di inizio e fine tappa e facilmente raggiungibile in auto o attraverso i treni regionali lungo quella che è la direttrice Pescara-Roma. Sebbene sia una tappa breve, rappresenta un’ottima occasione per accogliere i viaggiatori e far loro conoscere il territorio. All’arrivo sarà possibile apprezzare le prelibatezze locali nei numerosi agriturismi della zona. Inoltre, il cammino condurrà alla riserva naturale regionale grotte di Luppa, dove sarà possibile ammirare la bellezza della natura e scoprire la fauna e la flora locali. Immerso tra i castagneti in quella che un tempo era la Tiburtina Valeria c’è l’inghiottitoio di Luppa, oltre alla falesia di Pietra Pizzuta e la grotta del Tesoro. La tappa termina a Santo Sfetano, la frazione di Sante Marie (L’aquila). Il piccolo borgo nell’Appennino abruzzesse ricco di storia e tradizioni. TAPPA 2 Santo Stefano – Nesce La tappa si estende per 14 chilometri e richiede all’incirca 5 ore di cammino. Il percorso è composto da sentieri e strade di montagna, con brevi tratti su asfalto. Superato il borgo di Santo Stefano si passa nella Val de’ Varri.La valle segna il confine con il Lazio. Il torrente che l’attraversa è il Rio Varri che confluisce con il fiume Salto. Questa è la tappa che conduce nel Lazio. Attraverso un sentiero panoramico si attraversa la Valle del Salto per arrivare nella frazione di Nesce.Il piccolo borgo è la frazione del comune di Pescorocchiano. Siamo nella provincia di Rieti. TAPPA 3 Nesce – Cartore Percorrendo le sponde del fiume Salto, è possibile camminare per alcuni chilometri e attraversare il Monte Rose, per poi giungere al villaggio di Cartore. Questo pittoresco borgo è stato la storica dimora di numerosi Briganti, e la tappa richiede circa 6 ore di cammino. Durante il tragitto, si attraversano anche i villaggi di Villerose e Spedino. Inoltre, sono disponibili diverse varianti di percorso, tra cui quella per Grotti, per Torano e per Corvaro. TAPPA 4 Anello di Cartore – Lago della Duchessa Questa tappa è sicuramente la più impegnativa e affascinante di tutto il percorso. Ci sono due opzioni: il primo tracciato di 12 km e un altro per gli escursionisti esperti di 15 km. L’arrivo al lago della Duchessa è mozzafiato e vale tutta la fatica. Il piccolo lago è semplicemente incantevole. Il Lago della Duchessa è un lago di origine carsica situato a 1788m s.l.m. nelle montagne dell’Appennino centrale. Non è alimentato da sorgenti proprie o da un fiume, ma dal ciclo dell’acqua e dalla pioggia. È un sito di importanza comunitaria per la conservazione degli habitat naturali e della flora e fauna selvatiche. La sua forma a otto deriva dalle due doline di origine carsica. È abitato dal Tritone crestato, una specie protetta, la cui riproduzione è legata all’acqua. Il livello delle acque è legato al ciclo delle precipitazioni e allo sfruttamento stagionale degli animali domestici. Un inghiottitoio carsico sulla riva nord-occidentale limita il livello delle acque. lago della duchessa In aggiunta, esiste un itinerario opzionale che ha origine da Cortore e conduce fino alla cima del monte Velino, a circa 2.500 metri di quota. Per questo percorso, è previsto un pernottamento presso il Rifugio Sebastiani e una durata complessiva di due ulteriori giorni. E’ fondamentale consultare la mappa topografica e rimanere sui sentieri segnalati. TAPPA 5 Cartore – Massa d’Albe Dopo una tappa impegnativa, si arriva alla breve, ma splendida 5a tappa del cammino, ai piedi del maestoso Monte Velino. Il percorso scende fino alla chiesa di Santa Maria in Valle Porclaneta, un gioiello unico dell’architettura romanica abruzzese. Costruita nel corso del X secolo, la chiesa di Santa Maria è senza dubbio tra le opere più straordinarie di quel periodo. La bellezza dei dettagli architettonici e l’atmosfera mistica e suggestiva che pervade l’interno della chiesa, la rendono una tappa imperdibile del cammino. La visita a questa meraviglia dell’arte sacra è sicuramente un’esperienza indimenticabile per ogni camminatore che attraversa questa terra. La chiesa è nel comune di Magliano dei Marsi, nella frazione di Rosciolo. La chiesa ha subito diverse vicissitudini nel corso dei secoli, come la distruzione del 1268 e l’abbandono dei monaci dal 1362. Inoltre, ci sono state dispute per il possesso della chiesa tra varie famiglie nobiliari. Nel corso degli anni sono stati fatti dei restauri, ma anche la chiesa è stata danneggiata da terremoti, come quello del 1915. Tuttavia, sono stati fatti dei lavori di ristrutturazione nel 1930-1931 e nel 1967. Imperdibili l’abside e gli interni. Per terminare la tappa c’è il borgo di Rosciolo e poi giù per la gola fino a Massa d’Albe. TAPPA 6 Massa d’Albe – località Le Crete Questa tappa ci conduce alla scoperta della storia più affascinante dell’Abruzzo. Dopo aver lasciato alle spalle Massa d’Albe, intraprendiamo la salita che ci conduce ad Alba Fucens. Qui, il cammino ci porta all’interno dell’antico anfiteatro, un luogo dal grande fascino e dalle forti suggestioni storiche. Alba Fucens è una città antica romana che fu abbandonata nel Medioevo, ma oggi è possibile visitare le rovine che testimoniano il suo passato glorioso. L’anfiteatro romano è uno dei siti più suggestivi e può essere visitato gratuitamente durante il giorno. Magliano de’ Marsi (AQ) La prossima destinazione della tappa è Magliano de’ Marsi, il borgo più grande lungo la strada. Dopo aver attraversato questo comune, si prosegue fino a Scurcola, dove si trova la struttura ricettiva “Le Crete”. Qui è possibile incontrare gli ideatori del percorso e fare con loro i dovuti saluti. TAPPA 7 località Le Crete – Sante Marie Dalla struttura ricettiva in località Le Crete è possibile percorrere incantevoli stradelli sterrati che conducono sino a San Donato, dove è possibile visitare i ruderi di un castello antico. Proseguendo il cammino si arriva dapprima a Scanzano e poi a Tubione e Sante Marie, sempre seguendo sentieri e stradelli dall’atmosfera unica. Al termine del percorso, per coloro che lo desiderano,è possibile finalmente ritirare il testimonium che qui ha un valore particolare. È l’attestato di salvacondotta. Tagliacozzo Il salvacondotto: le credenziali Il cammino del Brigante si differenzia dagli altri percorsi in Italia per le sue particolari credenziali. Invece della credenziale comune, viene utilizzato il salvacondotto. Le credenziali sono comunque un passaporto, ma realizzate sotto forma di gioco. Resta comune a tutti i passaporti la presenza di spazi per i timbri, come per tutte le altre credenziali. In questo cammino, ogni escursionista viene chiamato “Brigante”. Il salvacondotto viene richiesto gratuitamente presso l’ufficio salvacondotto alla partenza del percorso, nella prima tappa nel comune di Sante Marie. L’attestato onorario di Brigante (testimonium) Il Cammino dei Briganti non prevede il tradizionale riconoscimento del “testimonium” come gli altri cammini, ma si distingue per il conferimento dell’ “Attestato di Brigante Onorario” al termine del percorso. Questo documento è ottenibile gratuitamente e si può ottenere solamente arrivati alla fine dell’ultimo tratto del cammino. Per chi ha percorso l’intero cammino a passo lento, ottenere l’attestato onorario di Brigante è un grande traguardo che rappresenta un ricordo molto prezioso. Sono esclusi dalla consegna coloro che non sono riusciti a completare l’intero percorso, causa mancanza di timbri. La foto di consegna, insieme all’attestato, segna la vera conclusione di questa meravigliosa esperienza. Il cammino dei Briganti in MTB Il mountain bike tour del Cammino dei Briganti è una novità del 2023.Il Cammino dei Briganti è diventato anche ciclabile. I chilometri sono però raddoppiati sono 216 km in MTB. Tuttavia, il percorso è estremamente lungo e presenta livelli di dislivello significativi, per cui viene consigliato di suddividerlo in 5 giorni. Il percorso è adatto a ciclisti esperti, ma non è solo un percorso sportivo. L’invito è quello di farlo a passo lento scoprendo i territori. Il percorso sarà segnalato con piccole tabelle di colore azzurro, che saranno utili soprattutto ai bivi, poiché i sentieri sono spesso segnati anche per altri percorsi come sentieri CAI e ciclovie locali. Ci sono tre punti di partenza: Magliano de’ Marsi, Sante Marie e Sant’Elpidio di Pescorocchiano, ognuno dei quali ospita un ufficio organizzato dal Comune, dove sarà possibile registrarsi, ricevere il salvacondotto da timbrare lungo il percorso nelle strutture ricettive della rete, e ottenere l’attestato finale. Questi uffici saranno anche un punto di informazione, vendita di gadget, noleggio e-bike, punto assistenza e lavaggio bici. Bisogna prenotare e fare attenzione perchè alcuni di questi servizi potrebbero non essere attivi dappertutto . L’ospitalità lungo il Cammino dei Briganti è buona e diversificata: si può scegliere tra Bed&Breakfast, agriturismi, case private e aree tende. Molte strutture hanno il logo “bike friendly” e sono attrezzate per ricevere i ciclisti. Anche per il cammino in MTB vale la regola: Prenotare in anticipo! Vallone del Cieco, Riserva Naturale Montagne della Duchessa Sono state proposte diverse ipotesi di suddivisione delle tappe, ognuno può costruirsi le proprie a seconda di dove decide di partire. Alla partenza, registrandosi, è possibile ricevere un salvacondotto da timbrare nei posti tappa e in altri luoghi dell’Mtb Tour. Alla conclusione del circuito, tornando al punto da cui si è partiti, mostrando il salvacondotto che deve contenere almeno un timbro ogni 40 km, si riceverà un attestato ricordo. Lungo il percorso ci sono delle ciclofficine autorizzate, noleggio e-bike ed eventuale trasporto bagagli per tappa. Inoltre Davide Marini con il suo progetto Keymount offre la possibilità di fare tour e-bike con guida. Le novità: Cammino dei Briganti per non vedenti L’iniziativa è resa possibile grazie a NoisyVision Onlus. Alcuni gruppi di non vedenti saranno accompagnati lungo il cammino dei Briganti grazie al supporto dei volontari. La partecipazione di persone con disabilità visive al Cammino dei briganti dimostra che ogni situazione può essere affrontata con determinazione e passione. L’inclusione è un valore fondamentale e l’esperienza di questo gruppo ci ricorda che non ci sono limiti alle nostre capacità, purché ci sforziamo di superarli. Il Cammino dei briganti diventa così un’esperienza ancora più arricchente, in cui la natura e il confronto umano diventano strumenti di crescita e di consapevolezza di sé e degli altri. Le novità: Cammino della Brigantessa e il sentiero della grande panchina Il Cammino della Brigantessa con il sentiero della Grande Panchina è un percorso ad anello che parte dal comune di Sante Marie. Lungo circa 12 chilometri, attraversa il borgo di Tremonti, Tagliacozzo e l’antica Via Tiburtina Valeria, accompagnandoti alla scoperta delle rovine di Alba Fucens, per poi rientrare nuovamente nel comune di Sante Marie. Lungo il cammino, troverai una grande panchina dal colore giallo, che ti permetterà di concederti una pausa e ammirare la bellezza della riserva naturale Grotte di Luppa, tra cui i maestosi castagneti. All’interno della riserva ci sono anche tende attrezzate per godere del panorama o fare un picnic. Il Cammino della Brigantessa è dedicato alla figura di Michelina di Cesare, la Brigantessa, una donna eroica che ha fatto la storia del borgo di Sante Marie. Visitando il Palazzo Colelli, situato sempre nel comune di Sante Marie, potrai scoprire una mostra dedicata proprio al brigantaggio. All’interno della mostra troverai armi, lettere, vestiti e oggetti che raccontano la storia dei briganti durante l’Unità d’Italia. Il Cammino della Brigantessa ti conquisterà per la bellezza dei paesaggi e la forza delle storie che racconta. L’immagine della brigantessa, riprodotta in un grande murales dall’artista italo-cilena Sally Sade Lattanzi, ti accompagnerà lungo il percorso, attraverso boschi e sentieri che ti faranno sentire parte viva della storia di questo borgo. La Brigantessa Michelina de Cesare, grazie a questo cammino, vive ancora oggi in quegli stessi luoghi che ha fatto sua, attraverso la memoria che si tramanda e grazie alla passione di chi oggi custodisce quella stessa storia. Buon cammino Briganti e Brigantesse ! 224 224 394960cookie-checkCammino dei Brigantino Navigazione articoli Viaggi e vacanze in italia e all’esteroItalia