La tradizione della vigilia di Natale in molise tra Tradizione, Spiritualità e Cultura
A Oratino, uno dei borghi più belli d’Italia, il Natale assume un significato speciale grazie alla Faglia, un’enorme torcia di canne lunga 13 metri.
Questo antico rituale, che si ripete ogni Vigilia di Natale, rappresenta uno dei momenti più attesi e significativi per il Molise. La Faglia non è solo una celebrazione religiosa, ma anche un evento culturale che intreccia tradizione, comunità e spiritualità.
Preparativi: un lavoro collettivo che dura settimane
Il processo di creazione della Faglia comincia diverse settimane prima della Vigilia di Natale. Le canne, il materiale principale della torcia, vengono raccolte lungo il fiume Biferno, nei pressi del paese. Una parte delle canne, essiccate l’anno precedente, è destinata all’interno della Faglia per garantire una combustione efficace. Le canne più fresche, invece, vengono posizionate all’esterno per fornire maggiore solidità.
Durante le sere di dicembre, un gruppo di volontari si riunisce in un cortile all’ingresso del paese per assemblare la Faglia. Questo lavoro richiede precisione e collaborazione. Le canne sono intrecciate in fasci, compattate con l’aiuto di pesanti pale di legno chiamate partiell’ e fissate con 26-28 cerchi di ornello, un legno flessibile. Questo metodo tradizionale garantisce che la torcia sia robusta e pronta per essere trasportata e innalzata.
Il trasporto della Faglia: forza, coordinazione e simbolismo
Nel primo pomeriggio della Vigilia, il rituale entra nella sua fase più spettacolare. La Faglia, sollevata da terra grazie a lunghe assi di legno, viene portata a spalla da circa 50 portatori. Disposti in coppia sui lati della torcia, questi uomini percorrono con grande sforzo e dedizione le strade in salita del borgo antico. La processione, guidata dal CapoFaglia, è accompagnata da musiche e canti popolari che aggiungono gioia e partecipazione al rito.
Il tragitto è segnato da momenti di grande intensità emotiva e fisica. Il tratto più impegnativo è quello davanti alla Porta del Colle, dove i portatori devono eseguire una manovra precisa per permettere alla Faglia di svoltare nel vicolo che conduce al sagrato della Chiesa Madre, situata nel punto più alto del paese. Una volta raggiunta la piazza, la Faglia viene lentamente innalzata con l’ausilio di cavi d’acciaio, assicurandone la stabilità.
L’accensione: il culmine di un rito millenario
Quando cala la sera, il momento più atteso giunge. Dopo una solenne benedizione del parroco, la Faglia viene accesa dalla cella campanaria. Le scintille e le fiamme che si sprigionano illuminano il cielo notturno, creando uno spettacolo di luce e calore che riscalda simbolicamente l’intera comunità.
Questo momento rappresenta la nascita di Gesù, luce del mondo, ma richiama anche antichi rituali pagani legati al culto del Sole e del Fuoco. Non è un caso che la celebrazione coincida con il solstizio d’inverno: un periodo in cui la luce ricomincia a prevalere sul buio, simbolo di rinascita e speranza. Anticamente, si riteneva che il modo in cui la Faglia bruciava potesse fornire auspici sul futuro agricolo e sociale del paese.
Origini antiche e significati moderni
Le radici della Faglia si intrecciano con l’antico Dies Natalis Solis Invicti, una festività romana che celebrava la rinascita del sole dopo il solstizio d’inverno. Questo legame tra passato e presente rende la Faglia non solo un rito religioso, ma anche un simbolo culturale di resilienza e continuità.
Oggi, la Faglia non è solo un evento locale, ma attira visitatori da tutto il territorio, affermandosi come un elemento distintivo del patrimonio identitario del Molise. La sua forza evocativa sta nel coinvolgimento della comunità e nel messaggio universale che porta: anche nelle notti più buie, una luce può guidare il cammino.
Oratino: un borgo tra storia, arte e paesaggio
Oratino, oltre alla Faglia, offre ai visitatori uno scrigno di tesori storici e culturali. Il borgo è famoso per il suo Belvedere, da cui si può ammirare un panorama che abbraccia le montagne del Molise, la Maiella e le Mainarde. Al centro del paesaggio si erge la Rocca, una cresta rocciosa di grande fascino storico e archeologico, che conserva reperti risalenti all’Età del Bronzo e cinte murarie sannitiche.
Il borgo è anche ricco di architettura sacra. La Chiesa Madre “Santa Maria Assunta in Cielo”, situata nel cuore del paese, custodisce opere d’arte di artisti locali come Ciriaco Brunetti e Amedeo Trivisonno. La Chiesa di Santa Maria di Loreto, invece, all’ingresso del borgo, è un esempio straordinario di arte sacra molisana, con affreschi settecenteschi e una venerata statua lignea della Madonna.
Non meno affascinante è il Palazzo Giordano, costruito nel XV secolo e ampliato nel Settecento, che testimonia il mecenatismo della famiglia Giordano, responsabile della fioritura artistica di Oratino. Ancora oggi, tracce di questa eredità si trovano nei portali in pietra e negli stemmi sparsi per il borgo.
La faglia di Oratino: un simbolo di identità e speranza
La Faglia di Oratino rappresenta molto più di una semplice torcia: è un simbolo di unità comunitaria, spiritualità e legame con il passato.
Ogni anno, questa tradizione millenaria illumina non solo le strade del borgo, ma anche i cuori di chiunque vi partecipi. Oratino, con il suo fascino intramontabile e la sua storia radicata nel tempo, si conferma un luogo dove il Natale si vive nella sua forma più autentica, carico di significato e meraviglia.
L’appuntamento è il 24 dicembre a partire dalle ore 15:00.
Qui il sito dell’evento: https://www.lafagliaoratino.it