IL DIAMANTE DEL PARCO DEL CONERO
A 20 km da Ancona, nelle Marche, a sud del Monte Conero, si affaccia sul mare Adriatico la perla del Parco regionale del Conero.
Tra i comuni interessati, Sirolo ha un territorio dalle diverse facce. Tante sono le esperienze da fare. Il paesaggio e le sue spiagge sono sicuramente i suoi punti di forza.
Qui le colline marchigiane, note in tutto il mondo per la loro bellezza, si tuffano in mare non prima di lasciare spazio a spiagge paradisiache. Il patrimonio da scoprire è sì ambientale, ma anche storico e archeologico. Come sempre, lì dove l’uomo e la natura trovano il giusto equilibrio, lo straordinario è assicurato.
Risulta ci fossero insediamenti già in epoca preistorica. Le necropoli (come la Tomba della Regina, dell’età del ferro) a Sirolo testimoniano un passato molto lontano. Forse la presenza umana più remota nella regione delle Marche.
È nota qui la presenza dei Greci, che risalenti dal meridione diedero il nome di Komaros, e dei romani, che invece si stanziarono nella vicina Numana.
Tra le prime costruzioni, sicuramente il Castello con le imponenti mura perimetrali. All’interno, l’impianto viario “a graticcio” è ancora in parte riconoscibile. Era una vera roccaforte autosufficiente, con grotte interne che servivano per l’approvvigionamento dell’acqua.
Durante il Medioevo, Sirolo divenne un rifugio per ordini francescani e altri gruppi monastici in fuga dalle persecuzioni. Tra il XIII e il XIV secolo, questi ordini trovarono accoglienza nella zona, grazie alla benevolenza dei Conti Cortesi. Questi nobili, di probabile origine germanica, donarono un terreno in cima al monte Conero, dove fu eretta la Badia di San Pietro al Conero.
La Badia, fondata nel 1030 dai monaci Benedettini, fu un importante centro spirituale e culturale. Nel corso dei secoli, la sua funzione cambiò, diventando sede di altre comunità religiose. La Badia di San Pietro ha subito diverse ristrutturazioni, ma conserva ancora elementi architettonici di epoche diverse, testimoni della sua lunga storia. Oggi è un importante punto di riferimento per la spiritualità e la cultura del territorio, con una vista panoramica mozzafiato sulla costa adriatica.
Nei primi anni del 200, per ottenere il titolo nobiliare, i Conti decisero di cedere il territorio di Sirolo ad Ancona.
La città fortificata di Sirolo riuscì a mantenere una notevole autonomia nel corso dei secoli, resistendo con determinazione a numerosi attacchi nemici. Tra questi, spicca l’assalto dei Malatesta di Rimini, una delle famiglie più potenti e temute dell’epoca. Nonostante le difficoltà e i conflitti, Sirolo riuscì a preservare la sua indipendenza grazie alle robuste mura difensive e alla determinazione dei suoi abitanti.
Tuttavia, la fine dell’autonomia di Sirolo giunse nel Seicento, con l’affermazione del dominio dello Stato Pontificio. A partire da quel momento, la città entrò a far parte dei territori sotto il controllo diretto dei papi, segnando la fine della sua autonomia storica e l’inizio di un nuovo capitolo nella sua lunga e complessa storia. Oggi, le vestigia di quelle epoche passate, con le sue mura e fortificazioni, continuano a raccontare la storia di una città che ha saputo resistere e mantenere il suo carattere unico per secoli.
Il borgo di Sirolo
Prima di dirigersi verso il monte Conero, è possibile esplorare le architetture storiche di Sirolo. Le vie e le antiche abitazioni sono state preservate nella loro struttura originale, offrendo uno sguardo affascinante al passato del borgo.
Sulla piazza troviamo la torre, testimone dell’antica fortezza. Oggi segna le ore e ha sulla sommità una cupola a cuspide.
La torre fa parte della chiesa di San Nicola di Bari. A croce latina con stile neoclassico, la chiesa conserva il crocifisso in legno del Cinquecento e la pala d’altare di Rubens e Carlo Maratta.
Altra chiesa ormai distrutta e di cui resta solo il portale, l’ex chiesa del S.S. Sacramento, nella piazza di Vittorio Veneto. Oggi il portale del Cinquecento è l’ingresso per la taverna un locale molto noto nel comune.
Da qui, l’asse stradale di via Italia ci porterà nel lato opposto del borgo. Dopo aver ammirato i palazzi nobiliari e medievali, in posizione quasi nascosta, c’è la chiesa del Rosario. Realizzata nel Seicento, è caratterizzata da interni barocchi e conserva il crocifisso, portato in processione ogni anno, nel venerdì santo.
La via termina con l’arco gotico, che nel 1050 era la porta della città.
Poco prima dell’ingresso, il Teatro Cortesi (i Cortesi erano i signori di Sirolo nel Medioevo), realizzato nel 1873 in pietra locale, con 220 posti e una galleria con colonne doriche. Il teatro ospita in estate il Premio Nazionale Franco Enriquez.
Oltre al teatro Cortesi, d’estate si anima anche il teatro alle Cave. L’ex miniera è diventata infatti un teatro all’aperto per 3500 persone immerso in uno scenario unico.
Fuori dal borgo, ci sono altri interessanti siti.
Nell’area archeologica “i Pini”, è stata rinvenuta una necropoli. La tomba della Regina, così chiamata, ha un diametro di 40 metri. Sono stati ritrovati anche due carri e numerosi oggetti, presenti nel museo Antiquarium della vicina Numana.
Sulla costa si erge la Villa Vetta Marina, un luogo di grande significato storico e spirituale. Qui soggiornò San Francesco d’Assisi nel XIII secolo. Durante la sua visita, piantò due olmi, ancora presenti oggi. Inoltre, profetizzò l’arrivo della Santa Casa di Loreto.
Secondo la leggenda, nella notte tra il 9 e il 10 dicembre del 1294, gli angeli trasportarono miracolosamente la casa della Vergine Maria dalla Palestina a Loreto. Questo evento, conosciuto come la “traslazione della Santa Casa“, è al centro della devozione mariana. Oggi, la basilica di Loreto è un importante luogo di pellegrinaggio.
La Villa Vetta Marina, con la sua vista mozzafiato e il legame con San Francesco, resta un punto di riferimento per i visitatori in cerca di spiritualità e bellezza naturale.
Le spiagge di Sirolo
A Sirolo, la natura la fa da padrona. Ai piedi del centro storico ci sono le spiagge premiate bandiera blu da diversi anni e famose in tutta Italia.
Le spiagge di Sirolo in prossimità del centro storico sono due.
- La spiaggia San Michele, con la Grotta Urbani e i Lavi. Questa tratto di costa, fatto di ciottoli bianchi, è la più frequentata dai turisti.
- La spiaggia dei Sassi Neri, in continuità con la spiaggia di San Michele, prende il nome da una serie di rocce scure.
Il viaggio lento a Sirolo
Può essere fatto a piedi e, per gli esperti, anche in bici o a cavallo, dal centro storico al Punto panoramico Belvedere Nord, per 6,8 km.
Il viaggio lento non può che partire dalla terrazze di Sirolo. Qui si guarda il Conero dal basso e da lontano è già possibile scrutare i 500m del monte che si erge sul mare in tutta la sua bellezza.
Su piazzale Marino ci sono diversi punti panoramici. Un vero salotto sull’Adriatico dove godere di albe colorate e brezza marina.
Superato il centro storico, si comincia a intravedere, verso via Vallone, la campagna marchigiana. Da qui è possibile cominciare la traversata del Conero.
Il parco del Conero offre numerosi sentieri ben segnalati, permettendoti di esplorare e scoprire ogni angolo di questa meraviglia naturale. Grazie alla numerazione e alle frecce direzionali secondo gli standard del CAI, puoi vivere emozionanti esperienze di hiking a picco sul mare, immerso nella natura selvaggia.
Tra i sentieri più noti, c’è sicuramente il sentiero 302, che giunge fino al passo del Lupo e la punta della Croce, da cui è possibile ammirare dall’alto la spiaggia della Marchesina, Pirolo e la spiaggia bianchissima delle due sorelle. Non è possibile andare oltre. Un’ordinanza del sindaco ne vieta la discesa alla spiaggia, a tutela della vostra incolumità e del bene paesaggistico.
La spiaggia delle due Sorelle, simbolo del Conero, è nota per i suoi due scogli gemelli che emergono dalle acque cristalline. Questi scogli non sono solo un’attrazione naturale, ma sono anche avvolti in affascinanti leggende. Una delle più famose racconta di una sirena. Con la sua bellezza e il suo canto melodioso, attirava i marinai per imprigionarli nella Grotta degli Schiavi, aiutata da un demone malvagio. Tuttavia, un giorno, la giustizia divina intervenne. Il demone fu trasformato in due scogli gemelli, simili a due sorelle in preghiera. Dopo questa trasformazione, la sirena decise di abbandonare la spiaggia per sempre.
Oltre alla leggenda, la Spiaggia delle Due Sorelle è rinomata per la sua bellezza incontaminata. È raggiungibile solo via mare o attraverso un impegnativo sentiero di trekking, il Passo del Lupo. Questo la rende un luogo esclusivo, ideale per chi cerca un contatto diretto con la natura più autentica.
Altro sentiero da non perdere è il 301, che rappresenta la vera Traversata del Conero.
Lungo questo sentiero, si incontrano le grotte del Mortarolo, uno spazio ipogeo realizzato nella cavità naturale. La leggenda narra che sul terreno nella grotta, alcuni sassi formino la figura di uomo sdraiato, che se spostati, la notte si ricompongano, formando nuovamente la figura originale.
Il sentiero inizia a salire verso la Badia di San Pietro, e lungo il percorso, alcuni scorci a picco sul mare lasceranno i viaggiatori senza fiato. Dal Belvedere Sud, infatti, si apre una vista mozzafiato su Pirolo e le Due Sorelle, offrendo una prospettiva completamente nuova.
Il percorso fino alla Badia è di media difficoltà, ma ombreggiato. L’arrivo sulla sommità vi ripagherà con la vista verso l’infinito e la badia di San Pietro. Realizzata nel Medioevo, fu voluta da alcuni devoti. A tre navate e un abside, è spoglia e priva di decorazioni, ma la pietra locale, con il suo biancore, ne esalta tutta la sacralità e purezza. Nel Cinquecento ospitò i Benedettini che costruirono un monastero nelle vicinanze. Subentrarono i Camaldolesi e i Gonzaghiani che entrarono in conflitto.
In seguito all’episodio dell’incendio del tetto, i gonzaghiani si ritirarono. Nel 1651, con il ritorno dei Camaldolesi, fu realizzata la facciata barocca e poi cadde in rovina fino ad oggi, restaurata e diventata anche struttura ricettiva.
Il percorso si conclude al Belvedere Panoramico Nord, dove si apre una vista spettacolare sulla baia di Portonovo e su Ancona. Qui, lo sguardo si perde verso nuovi orizzonti, ispirando l’inizio di nuovi viaggi lenti da intraprendere.
Buona traversata lenta del Conero!