Dalla demonizzazione del Reddito di Cittadinanza ai problemi atavici Italiani
Con l’arrivo delle belle giornate e il lungo ponte di aprile del 25 aprile e 1 maggio, l’estate italiana del 2024 ha preso il via. Lungo le coste italiane, le attività stagionali riaprono i battenti, ma i problemi persistono e l’allarme è suonato: “Estate a rischio! Manca il personale!“
L’Italia continua a lottare con gravi problematiche nel settore turistico come la carenza di lavoratori nel Settore Turistico.
Tra queste, la mancata destagionalizzazione, soprattutto nei comuni che dipendono esclusivamente dal turismo balneare. Questo porta i lavoratori a non optare più per contratti stagionali limitati ai tre mesi estivi. Con il costo della vita in aumento e gli stipendi che rimangono stabili, questi contratti non offrono più sicurezza economica. I giovani lavoratori preferiscono cercare maggiore stabilità e opportunità più vantaggiose anche all’estero. Queste ultime, oltre a essere più allettanti dal punto di vista economico, consentono ai giovani di acquisire esperienza internazionale e immergersi in contesti che l’Italia fatica a offrire.
Oltre alla questione della destagionalizzazione, persiste il serio problema del tessuto imprenditoriale italiano. Il passaggio generazionale stenta ad avvenire, con un’età media degli imprenditori italiani sempre più elevata, il che rende difficile l’introduzione di innovazione e tecnologia. Quando il passaggio generazionale avviene, spesso è troppo tardi, e di conseguenza si preferisce ancora una volta assumere personale temporaneo e stagionale. La mancanza di continuità impedisce la formazione di un team consolidato nel tempo, e di conseguenza anche i clienti non sono più incentivati a trascorrere del tempo in strutture che mostrano segni evidenti di cambiamento.
La carenza di lavoratori nel Settore Turistico
I contratti di lavoro sono al centro dell’attenzione, soprattutto in vista delle elezioni europee. La politica ha cercato di affrontare il problema della mancanza di lavoro, ma sembra paradossale: da un lato si promuovono politiche per creare occupazione, mentre dall’altro gli imprenditori lanciano l’allarme. Anche il Reddito di Cittadinanza, tanto demonizzato e ora abolito, non è riuscito a risolvere il problema. I contratti collettivi non vengono rispettati, sia per quanto riguarda riposi, ferie e orari di lavoro. Gli imprenditori che gestiscono attività stagionali faticano ad organizzarsi per creare imprese stabili, il che porta a tagli sul personale, che continua a rappresentare un costo non sostenibile per molte aziende. Questa situazione spinge spesso verso il lavoro nero o lo sfruttamento, con condizioni lavorative al di fuori della norma per il nostro Paese.
La precarietà occupazionale da un lato e il costo del lavoro dall’altro rimangono i problemi radicati dell’Italia contemporanea, che fatica a risollevarsi. Nonostante ciò, il turismo continua a essere un settore vitale: l’Italia continua a ottenere grandi successi e i dati indicano una crescita costante di questo trend. C’è un forte interesse per l’Italia nel mondo, e il Paese è richiesto e ricercato.
Tuttavia, imprenditori e politiche non riescono a creare un mercato veramente produttivo e sostenibile. È necessaria una svolta etica che coinvolga tutti gli operatori del settore, in modo da garantire continuità e crescita. È evidente che i giovani non sono disposti a conformarsi alle vecchie regole, e il messaggio da parte dei lavoratori è chiaro: i predatori devono essere abbandonati al loro destino!