Regolamentazione e Opportunità per l’Enoturismo in Italia
La vendemmia turistica in Italia ha raggiunto un nuovo livello di regolamentazione grazie al protocollo d’intesa sottoscritto dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro e dall’Associazione Nazionale Città del Vino.
Questo accordo, firmato a Roma da Paolo Pennisi, direttore generale dell’Ispettorato, e da Angelo Radica, presidente di Città del Vino, presso la sede centrale dell’Ispettorato, apre la strada a un’importante evoluzione dell’enoturismo nel paese e ai vini in Italia.
Una spinta all’enoturismo e all’economia turistica
L’enoturismo in Italia rappresenta già un settore di rilevanza economica, generando un giro d’affari di 2,5 miliardi di euro e accogliendo oltre 14 milioni di visitatori all’anno. La regolamentazione della vendemmia turistica segna un importante passo avanti per promuovere ulteriormente l’enoturismo nel paese e sfruttare appieno il potenziale dei territori enologici italiani.
La regolamentazione fornirà alle cantine la tranquillità necessaria per offrire in sicurezza un’esperienza turistica unica, evitando possibili equivoci con le autorità di controllo del lavoro.
Definizione e caratteristiche della Vendemmia Turistica
Il documento firmato stabilisce chiaramente cosa si intende per vendemmia turistica. Si tratta di un’attività di raccolta dell’uva, non retribuita, di breve durata, episodica e circoscritta a specifici spazi.
La vendemmia turistica ha un carattere culturale e ricreativo, ed è preferibilmente correlata al soggiorno nelle strutture ricettive del territorio o alla visita e alla degustazione delle cantine locali all’interno di un’offerta turistica integrata. È importante sottolineare che la vendemmia turistica non costituisce un rapporto di lavoro.
Limiti e regolamenti per la Vendemmia Turistica
Per garantire la sicurezza e la qualità dell’esperienza della vendemmia turistica, sono stati stabiliti alcuni limiti e regolamenti. Gli operatori non possono corrispondere alcun compenso economico o in natura ai turisti partecipanti.
L’attività è limitata a poche ore, con una scelta tra la fascia oraria antimeridiana o postmeridiana, e non può ripetersi più di due volte nella stessa settimana presso la stessa azienda vitivinicola. Inoltre, vengono indicati cartelli chiari per distinguere i filari della vendemmia turistica da quelli dedicati ai vendemmiatori professionisti, evitando così la confusione tra le due attività.
Sorveglianza della sicurezza e ruolo dei referenti aziendali
La sicurezza dei turisti partecipanti alla vendemmia turistica è una priorità. È prevista la presenza di referenti aziendali o tutor qualificati, che devono essere personale aziendale con adeguata e specifica formazione.
Questi referenti sono responsabili di vigilare sul rispetto delle norme di sicurezza e di garantire il perseguimento degli obiettivi culturali e ricreativi dell’evento. Ogni referente può seguire fino a un massimo di 8 turisti, a meno che la normativa locale non stabilisca disposizioni diverse. È obbligatorio per i referenti aziendali e i turisti indossare un cartellino identificativo o un braccialetto con la scritta “tutor” e “vendemmiatore turista” rispettivamente.
Sicurezza e infrastrutture adeguati per la Vendemmia Turistica
La vendemmia turistica deve essere svolta con attenzione alla salute e alla sicurezza dei partecipanti. Ciò include le attrezzature fornite e gli indumenti e le calzature indossate dai turisti. Prima dell’inizio dell’attività, i referenti aziendali o tutor devono fornire istruzioni appropriate sull’uso delle attrezzature e sui comportamenti da seguire durante le operazioni. È importante garantire che ai turisti sia vietato l’utilizzo di macchine agricole e il coinvolgimento nelle operazioni di carico e scarico delle cassette d’uva.
Comunicazione e assicurazione
Le aziende vitivinicole o gli operatori enoturistici che organizzano la vendemmia turistica devono comunicare l’attività al Comune competente prima dell’inizio delle operazioni. Questa comunicazione deve includere informazioni sulla polizza assicurativa di responsabilità civile, i nominativi dei referenti aziendali e dei tutor, nonché i dettagli sulla localizzazione, gli identificativi catastali e gli orari delle attività. Inoltre, le aziende devono stipulare un’assicurazione adeguata per la responsabilità civile nei confronti dei turisti e devono rispettare le normative locali in merito all’avvio dell’attività enoturistica e alle comunicazioni relative alle giornate dedicate alla vendemmia turistica didattica.
Controllo e monitoraggio
L’accordo firmato prevede la collaborazione tra l’associazione firmataria e l’Ispettorato Nazionale del Lavoro per segnalare eventuali pratiche elusive o irregolarità riscontrate nell’applicazione delle linee guida. Gli uffici territoriali competenti avranno anche il potere di effettuare controlli, anche a campione, per verificare la conformità e l’autenticità delle finalità turistiche.
La regolamentazione della vendemmia turistica in Italia apre nuove opportunità per l’enoturismo nel paese. Offrendo un quadro chiaro e una guida per garantire la sicurezza e la qualità dell’esperienza, questa regolamentazione stimola lo sviluppo dell’enoturismo e consente ai turisti di vivere un’esperienza autentica e coinvolgente nel mondo del vino. Le aziende vitivinicole e gli operatori enoturistici possono ora offrire un’esperienza turistica in tutta tranquillità, contribuendo al successo del settore enologico italiano.
Diversificare l’offerta enoturistica: La richiesta dei viaggiatori
La regolamentazione della vendemmia turistica in Italia rappresenta solo un passo verso lo sviluppo dell’enoturismo nel paese. I turisti manifestano un crescente interesse per esperienze enogastronomiche che vanno oltre la semplice vendemmia.
Infatti, molti (come riportato nell’analisi del Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano) desiderano partecipare a eventi e proposte che combinano l’enogastronomia con la musica nelle aziende di produzione (57%), l’arte (57%), e lo sport (51%).
Inoltre, i viaggiatori vorrebbero che le cantine offrissero servizi pet-friendly (58%) e servizi dedicati ai bambini (54%). Questa richiesta di diversificazione dell’offerta è fondamentale per soddisfare le esigenze dei turisti e attrarre una varietà di visitatori.
Portare la valorizzazione enogastronomica anche nelle città e negli hotel.
Non è solo nelle aree rurali che la diversificazione dell’offerta enogastronomica è richiesta.
I viaggiatori italiani desiderano che l’offerta di cibo e bevande venga valorizzata anche nelle città e nelle strutture alberghiere. Il 50% dei turisti italiani vorrebbe soggiornare in alberghi a tema vino, cibo o altre tematiche legate all’enogastronomia durante i loro futuri viaggi.
Inoltre, il 76% vorrebbe che i ristoranti delle strutture utilizzassero prodotti locali e offrissero specialità del territorio, mentre il 73% desidera una colazione a base di prodotti locali. Il 69% dei turisti vorrebbe ricevere informazioni sulle esperienze enogastronomiche direttamente nella struttura e il 65% vorrebbe partecipare a tour enogastronomici organizzati dalla struttura stessa.
Esplorare altre categorie di prodotti e aziende
La domanda dei turisti non si limita alle cantine, ma si estende anche ad altre categorie di prodotti e aziende enogastronomiche. Oltre alle visite alle cantine, i turisti desiderano visitare luoghi di produzione come salumifici e caseifici, evidenziando un interesse per la scoperta di tutta la filiera di produzione enogastronomica. Questa richiesta apre nuove opportunità per le aziende di diversificare le loro offerte e offrire esperienze uniche e coinvolgenti.
La regolamentazione della vendemmia turistica è solo uno dei passi verso lo sviluppo dell’enoturismo in Italia. La richiesta di esperienze enogastronomiche variegate e innovative è sempre più presente tra i turisti.
L’enoturismo in Italia ha un enorme potenziale e, con una continua attenzione alle richieste dei viaggiatori, può diventare un settore sempre più attraente e stimolante per l’industria enogastronomica del paese.
Buon viaggio lento tra le vigne Italiane!