La città bianca, lungo la via Francigena del sud, tra ulivi e mare
Un tramonto vista mare
La città di Ostuni, nella provincia di Brindisi, svetta sulla collina a 200 metri dal livello del mare e a pochi chilometri dal mare Adriatico.
È definita anche la città bianca, per via della calce che nell’antichità veniva usata per ricoprire le superfici delle abitazioni. Il bianco è il colore della città, dona purezza. Trasporta i pensieri e libera la mente che trova vigore nell’orizzonte blu del mare che si può ammirare da ogni angolo del centro storico. Dalle terrazze o dalla passeggiata lungo le mura si può ammirare il ritmo serrato degli ulivi secolari che termina con gli scogli e le spiagge dorate, prese d’assalto tutto l’anno.
Ad arricchire la piana agricola, ci sono le meravigliose masserie Pugliesi. Recuperate in chiave contemporanea, accolgono i viaggiatori che vogliono entrare in contatto con la cultura pugliese e scoprire i segreti dell’agricoltura.
Il nostro viaggio lento parte con un invito alla scoperta del centro storico di Ostuni.
Numerose sono le cose da fare e vedere. Dalla cattedrale e la guglia di S. Oronzo ai luoghi diventati iconici grazie ai social, come la porta blu. L’ora del tramonto è sicuramente la più suggestiva. Le stradine si popolano di vacanzieri che degustano le prelibatezze pugliesi negli ottimi aperitivi preparati nei locali. La cucina di Ostuni è un tripudio di piatti di pesce, tra molluschi e crostacei, degustazioni di olio e piatti popolari, come le melanzane e le focacce.
Tra ulivi millenari e coste merlate
La via Traiana collegava Brindisi con Benevento. Oggi, nella provincia di Brindisi, attraversa il Parco naturale regionale delle dune costiere e la riserva naturale di torre Guaceto.
Il suo tracciato era una variante alla Via Appia, voluta per l’appunto dall’imperatore Traiano. La strada venne percorsa nel periodo longobardo da pellegrini, fedeli ed esercito per giungere, durante le crociate, in Terra Santa. Tale tracciato divenne, in parte, la via Francigena, che toccava diversi centri religiosi.
Non solo, la via divenne anche mezzo per esportare in tutta Europa l’olio prodotto in Puglia, grazie ai numerosi frantoi ipogei, che assicuravano lunga conservazione a quello che viene definito l’ “oro pugliese”.
Il territorio comunale di Ostuni è quindi attraversato dall’antico tracciato della via Traiana – via Francigena del sud. Qui, il viaggio lento da intraprendere è un loop tra la costa e gli ulivi millenari, paesaggio agrario tipico e suggestivo.
Due Itinerari, dunque:
Torre Canne – Costa Merlata > itinerario piano degli ulivi
Costa merlata – Torre Canne > la costa di Ostuni
Primo itinerario: Torre Canne – Costa Merlata, alla scoperta dell’oro di Puglia
La partenza è nella località di Torre Canne, dal famoso faro, oggi sede dell’infopoint turistico regionale del comune di Fasano.
Sembrerà anche a voi di essere i controllori del mare, a difesa dei Turchi che sbarcavano sulle coste pugliesi per saccheggiarle e devastarle. Qui, la vista del cammino da intraprendere è complessiva. Entrerete nel Parco delle dune costiere attraversando alcuni specchi d’acqua e il Fiume Morelli, dove viene praticata l’itticoltura dell’anguilla, ma anche di cefali e orate. L’itinerario qui coincide con la ciclovia adriatica n.6 di Bicitalia.
Proseguendo, incontrerete la chiesa di San pietro in Ottava, con il suo portale a denti di sega, e il Dolmen Montalbano, utilizzato in passato per riti religiosi e pagani. Diverse sono le leggende per questo luogo, definito la tavola dei paladini.
Nell’incontro con la Lama dell’Angelo e il percorso, si trova la chiesa rupestre di San Michele Arcangelo. Per le sue dimensioni e per il tipo di costruzione, è definita anche cripta, perché usata da famiglie facoltose locali come cripta funeraria.
Tra gli ulivi, la prima parte dell’itinerario termina alla Costa Merlata.
È la spiaggia adatta per ogni esigenza, anche per i bambini, visto il fondale basso.
A pochi metri troverete anche una caletta rocciosa, attrezzata con sistemi di risalita e scalette, per gli amanti degli scogli. E per chi vuole avventurarsi nella natura, Torre Pozzelle vi accoglierà con le sue calette incontaminate.
Secondo itinerario: Costa Merlata – Torre Canne, i blu di Ostuni
In direzione Torre Canne, comincia la seconda parte del nostro viaggio lento. La costa merlata, chiamata così per via della conformazione della costa a forma di “merli” e frastagliata, è un paesaggio sempre mutevole, ricco di cose da osservare.
La prossima spiaggia lungo il tracciato è la baia dei Camerini, in parte spiaggia libera e in parte attrezzata.
La vera scoperta sarà Villanova, la frazione di Ostuni. Un piccolo porticciolo turistico sul quale svettano il castello fortificato e una chiesa ottocentesca. Villanova è ricca di storia. Questo era il porto durante l’impero Traiano. Furono Federico II di Svevia e Carlo I d’Angiò a fare di questo luogo il porto e la cittadella fortificata di Ostuni.
Lasciata Villanova, è l’insenatura Monticelli la località che dà il via alle spiagge più frequentate e note. Siamo all’interno del Parco delle dune costiere.
Le spiagge che si generano sono dinamiche e mutevoli, spesso anche nella stessa giornata, grazie all’azione del vento e alla vegetazione. La sabbia viene spostata e grazie alle radici viene consolidata.
Superata Rosa Marina, scenario unico è quello della torre san Leonardo, voluta dagli Aragonesi sul finire del Quattrocento per far rientro a Torre Canne, dopo aver ammirato la foce del fiume Morelli.
Ostuni è lì come un drappo bianco che sventola tra venti e nuvole. Tra terra e mare, ad aspettarvi per esprimere tutta la sua fierezza, tutta la sua leggerezza.
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