La sentinella d’Abruzzo tra terra e mare
Il comune di Pineto, nel Teramano, è tra i luoghi più noti in Abruzzo. La pineta, degli inizi del Novecento, che deve il suo nome alla città, è diventata, insieme al mare antistante, area marina protetta Torre del Cerrano.
Il comune divenne tale solo negli anni Trenta. Inizialmente il territorio apparteneva ad Atri, poi a Mutignano. Nell’area insisteva una Villa detta Filiani, famiglia originaria di Atri. La popolazione crebbe notevolmente nel Novecento e il nuovo municipio ebbe il nome di Pineto, dalla rigogliosa pineta sul lungomare, di cui oggi restano poche tracce. Negli anni Trenta, vennero costruiti il primo albergo e in seguito la scuola e la piazza.
La villa, fatta costruire da Giacinto Filiani, divenne da residenza estiva, abitazione della famiglia, che vi si stabilì per il controllo della fornace di argilla e l’avvento della ferrovia. Questi nel tempo cambiarono il paesaggio circostante, livellando il terreno, piantando oltre 2000 Pini sulla costa e lecci e lauri sulle colline, facendo di questa un meraviglioso parco.
Nel 1926 fu costruita anche la chiesa di S. Agnese.
Del territorio fanno parte due località interessanti, Calvano e Scerne. Inoltre, il comune è attraversato dall’autostrada A14 (Bologna-Taranto) e dalla ferrovia Adriatica e dista pochi chilometri da due grandi attrattori: il Gran Sasso e il parco nazionale d’Abruzzo e il comune di Pescara.
Oggi insieme al comune di Atri, Silvi e Roseto costituisce il distretto turistico chiamato “le terre del Cerrano“. Un paesaggio vario che dal mare alle colline si diversifica e mostra tutta la sua ricchezza. Dalla sabbia fino ai noti calanchi di Atri, è il luogo ideale per trascorre il tempo nella natura e con del buon cibo (vino e specialità ittiche).
Al mare è possibile fare diversi sport, dal windsurf alle immersioni.
Tra le esperienze imperdibili, le galoppate con i cavalli. Diverse strutture offrono infatti la possibilità di fare turismo equestre.
LA TORRE DEL CERRANO
È sicuramente il luogo iconico del comune, del comprensorio delle terre del Cerrano, e molto probabilmente, della costa abruzzese. La torre nasce durante il Regno di Napoli.
Nelle vicinanze, nel periodo dei romani, era presente il porto di Atri, detta Hatria. Qui giungevano le navi cariche di cereali dalla Sicilia e dalla Puglia.
La torre, inserita nella fitta rete di torri costiere sull’Adriatico, era luogo di difesa dalle invasioni dei pirati moreschi e saraceni.
Il suo nome è dovuto al torrente che da Atri sfocia a pochi metri dalla torre. La sua altezza di 12 metri rompe l’orizzontalità del mare e della costa.
Rimaneggiata nel tempo, come ad esempio la scala monumentale d’accesso, la Torre del Cerrano è immersa in una fitta macchia di Pini d’Aleppo e pinoli in quello che è il parco marino.
Tra gli animali più noti, il Fratino è una specie oggi tutelata.
Gli uccelli di questa specie cercano ogni anno di migrare anche in Puglia nelle saline di Margherita di Savoia. La loro presenza è indice di una buona situazione biologica e ambientale.
In prossimità della torre c’è un giardino mediterraneo, creato negli anni Ottanta, che ha all’interno diverse specie vegetali.
Oggi la torre ospita uno spazio museale e il laboratorio di biologia Marina. Il museo si trova negli ultimi tre piani mentre all’ingresso c’è un caffè letterario.
Il viaggio lento a Pineto prevede un itinerario che può essere fatto a piedi o in bici.
- Pineto centro – Mutignano: 7 km
- Porto Rose, foce del fiume Vomano – Torre del Cerrano: 8,8 km
Pineto – Mutignano
Prima di intraprendere il percorso verso Mutignano, si inizia il viaggio lento visitando Pineto, tra le architetture che da sempre la caratterizzano. Villa Filiani, vicino alla chiesa, è una villa eclettica dei primi anni del Novecento. Il suo stile è quello neo-rinascimentale e al centro svetta una torretta. Oggi ospita la sede del centro etno-musicologico d’Abruzzo e ci si occupa della promozione musicale abruzzese.
Altra villa da ammirare è Villa Padula, tra le prime costruzioni di Pineto, che nei primi anni venti del Novecento, da villa privata, divenne albergo. A seguito di diverse trasformazioni nel corso degli anni, oggi la sua struttura è diventata l’hotel Garden. La villa, dal colore rosso intenso, è caratterizzata dallo stile moresco veneziano e dalla presenza della statua della Vittoria Alata sulla sommità.
Dal mare superiamo il borgo e partiamo alla scoperta delle colline teramane. Nella vicina frazione di Borgo Santa Maria è possibile ammirare il Cenerone, un vulcanello dal quale risalgono, grazie alla forza dei gas, fango liquido e acqua salata.
Arrivati a Mutignano, il percorso si snoda tra le antiche abitazioni.
Il territorio, probabilmente per la sua posizione, svolgeva una funzione difensiva rispetto al porto.
Il borgo è sorto nel Medioevo ed è qui che che possiamo ammirare le radici storiche dell’intero comune. Sono presenti diverse chiese qui, diventate nel corso dei secoli scrigni custodi di bellezze artistiche.
L’altura permette di osservare tutta Pineto, il mare Adriatico e i calanchi. È possibile percorrere il crinale nella sua interezza. In tutto il percorso, fino ad arrivare al Parco Castellaro (primissimo sito storico), possiamo ammirare i murales che, come delle fotografie, raccontano istanti della vita in paese.
Scerne, foce del fiume – Torre di Cerrano, LA CICLOVIA ADRIATICA
La ciclovia Adriatica è il famoso tracciato fra Trieste e Leuca. Lungo 1300 km, attraversa 7 regioni e si collega al tracciato EuroVelo 9 che dall’Adriatico ci porta alla scoperta del Baltico.
Nel comune di Pineto il tratto di ciclovia è sicura e su strada. La pista ciclabile fa di Pineto una città attenta alla mobilità lenta.
Di recente realizzazione, fa parte della cosiddetta “bike to coast”, che abbraccia per 130 km l’Abruzzo. Sicura e a tratti ombreggiata, è ideale in qualsiasi stagione. È fatta in terra battuta o asfalto. Interessanti i ponti realizzati sui fiumi che scorrono trasversalmente alla ciclabile.
Lungo la ciclabile si sussegue la città adriatica, fatta da abitazioni che si affacciano sul mare in un ritmo incessante. Interrompono la costa alcune strade, dalle quali è possibile ammirare le colline retrostanti.
Nella sua semplicità, anche la città adriatica a Pineto si mostra nel suo fascino di spensieratezza, che rimanda alle vacanze estive e al tempo libero. È qui che il relax delle famiglie abruzzesi si concentra per diversi mesi all’anno.
Un tratto del lungomare è caratterizzato dalla Pineta Storica. Corrado Filiani nei primi del Novecento decise di ridare alla costa il suo aspetto storico, piantando centinaia di Pini. La costa infatti, un tempo, era ricca di vegetazione che venne poi abbattuta per necessità di legname. Oggi, uno spazio di tramite tra terra e acqua che conserva il suo fascino.
Ottima la sua funzione di mitigazione nelle giornate estive. Oggi rappresenta un ecosistema da tutelare e valorizzare. Uno spazio quasi unico, difficile ormai da trovare sull’Adriatico. Ideale per fare walking da soli o in compagnia.
Attraversato il tratto caratteristico della pineta tra ferrovia e mare, è possibile anche ammirare il sottobosco che nasconde i pinoli.
L’armonia dei pini vi rassicurerà e all’improvviso comparirà la torre all’orizzonte.
Giunti alla fine della tappa, è tempo di goderci il tramonto o fare un bagno nelle acque limpide.
Buon viaggio lento a Pineto!