La “bella città”, alla scoperta della costa ionica
Gallipoli (dal greco “kallipolis“, “bella città”) è, insieme a Taranto, la perla dello ionio Italiana. Si trova nel mare che collegava l’antica Ionia con la Grecia e l’Albania.
La città è divisa in due parti ben distinte: l’isola del centro storico, collegata dal ponte storico, e il borgo nuovo. Non solo. La città ha anche due piccole isole, lo Scoglio dei Piccioni e l’isolotto del Campo, oltre all’isola di Sant’Andrea, oggi zona protetta per la nidificazione del gabbiano corso e famosa per il faro ancora attivo, costruito nel 1866.
Il centro storico ha una fitta rete di strade. Rispetto al mare, siete ad una quota più alta. Vi consigliamo di fare una passeggiata intorno alle mura urbiche, prima di addentrarvi nei vicoli del centro storico.
Avrete la sensazione di essere delle vedette che ammirano il paesaggio o che, come le guardie di una volta, scrutano l’arrivo del nemico.
Inutile sottolinearvi che alla spiaggia della Purità, potete ammirare uno dei tramonti più belli del Salento.
Oltre alla famosissima cattedrale di Sant’Agata, il museo civico “Emanuele Barba” e il castello, è da visitare anche la Chiesa Rettoria di Santa Maria della Purità. È situata sulla sommità della spiaggia della Purità, gli interni sono un trionfo di arte e architetture.
Resterete stupiti dal pavimento policromo maiolicato dell’Ottocento.
Inoltre, nel centro storico, trovate diversi frantoi ipogei. Nella dominazione romana, Gallipoli divenne famosa grazie all’olio usato per l’accensione delle lampade e per questo motivo vennero costruite due importanti vie, la Sallentina e la Traiana.
Ed è proprio da qui che si spinge il nostro viaggio lento.
Il centro storico è anche il luogo delle tradizioni marinare, sarà impossibile non imbattervi nei tre prodotti simbolo del centro storico di Gallipoli.
L’arte del giunco e quindi le nasse: gabbie in giunco sapientemente intrecciate.
La loro forma originaria era conica, una vera trappola per i pesci che, una volta entrati, non riescono più ad uscire.
Oggi l’arte del giunco ha fatto un salto in avanti. Gli artigiani nel borgo vi accolgono per mostrarvi i nuovi oggetti creati: lampade e complementi d’arredo sono opere d’arte da portare a casa.
La scapece è un piatto di pesce, street food per eccellenza durante le feste, insieme alla cupeta. La scapece nasce nei tempi medievali per conservare il pesce durante gli attacchi dei nemici. Era necessario conservare il pesce più tempo possibile. Il pesce fritto viene conservato in strati di pane e aceto. Il colore giallo è dovuto allo zafferano, colore simbolo del sole e della ricchezza.
La spugna di mare è un prodotto ricercato e indistruttibile. Anallergico e usato per l’igiene e la cura del corpo, è diventato famoso per le sue caratteristiche, lo trovate di varie dimensioni.
Superati il centro storico e il ponte, si giunge in quello che è il borgo nuovo. Il ponte seicentesco separa il porto antico da quello nuovo. A segnalare l’arrivo a quello che è il porto dei pescatori, tre importanti monumenti: il Rivellino, la Fontana Greca e la chiesa di Santa Maria del Canneto.
Nell’itinerario che da Gallipoli ci porta verso Punta Pizzo, attraversiamo il borgo nuovo, dove l’asse di Corso Roma è il luogo dello shopping, della movida e degli eventi. Trovate il Teatro Tito Schipa e la Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù.
Pronti per questo nuovo viaggio lento? Si parte alla scoperta della costa gallipolina.
Il viaggio lento parte dal centro storico di Gallipoli, attraversa il borgo nuovo e il lungomare, per scoprire tutta Baia Verde ed arrivare a Punta Pizzo.
Il percorso ha una lunghezza di 12 km può essere fatto a piedi o a cavallo.
Direzione sud di Gallipoli.
Ci troviamo sul lungomare di Gallipoli, una delle spiagge più belle del Salento.
Il percorso è tutto costiero, guidati dal mare e la sua riva. Incontriamo subito la torre San Giovanni la Pedata che, al Lido San Giovanni, è punto di snodo. Questa torre veniva utilizzata per la comunicazione tra il centro storico e la torre del Pizzo durante le invasioni dei Saraceni.
La torre segna la fine della costa rocciosa e l’inizio della sabbia dorata gallipolina.
Dopo un susseguirsi di lidi, tra i più noti per la movida Salentina, e di costa frastagliata e sabbiosa, vi trovate nei pressi del Parco Naturale Regionale di Punta Pizzo.
Il Parco, istituito nel 2006, è caratterizzato dalla pineta, rimedio al caldo estivo, e dalla macchia mediterranea. Impossibile non notare subito la punta della suina, chiamata così per la sporgenza che dalla spiaggia arriva fino all’acqua e che oggi ospita uno spazio per ombrelloni.
Acqua cristallina e tramonti mozzafiato: un vero paradiso dal fondale basso e dai numerosi scogli dove tuffarsi.
Prima di arrivare al traguardo del nostro cammino, Punta Pizzo, è impossibile non notare la torre Pizzo, nota a tutti perché set del video di Biagio Antonacci della canzone “Non vivo più senza te“.
La torre si trova in posizione strategica, all’estremità della Baia.
Da Punta Pizzo si può vedere tutto lo skyline della città di Gallipoli: l’isola antica, il “grattacielo”, o palazzo di vetro, che oggi segna la fine della via Traiana, e il borgo nuovo.
La torre cinquecentesca, di colore bianco, è differente da quelle incontrate. Ha una forma cilindrica e comunica a sud con la torre Suda. Vicino la torre c’è anche una masseria con funzione turistica.
Da qui, la costa salentina che giunge fino a Ugento e Leuca può essere definita la costa del cammino delle torri.
Tra le più note Torre Suda, Torre San Giovanni, Torre Mozza e Torre Vado.
Il fascino di Baia del Pizzo è dovuto al fatto di essere selvaggia, fuori dal caos turistico e dalle acque con diverse sfumature blu e smeraldo.
È qui che potete godere della pace e rilassarvi per ricaricare le energie e proseguire poi verso un nuovo viaggio lento.
Buon cammino!